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Patricija

Gatta ci cova

Curarsi con i libri: Rimedi letterari per ogni malanno

Curarsi con i libri: Rimedi letterari per ogni malanno - Ella Berthoud, Susan Elderkin, Fabio Stassi, Roberto Serrai

Sì... Però...

Sì...
“Curarsi con i libri” è stato per un po’ la mia lettura della buona notte. Non tragga in inganno ciò che affermo. Semplicemente amo leggere qualche pagina “leggera ma non sciocca” che mi faccia addormentare col sorriso.
Confesso che talvolta il sorriso s’è trasformato in riso soffocato per alcuni passaggi esilaranti. L’ultima risata la scorsa notte, leggendo la cura per chi soffre di “Vergogna associata alla lettura”. La cura consiste nel nascondere la copertina passando al digitale che permette grande discrezione, oppure fare all’uncinetto una copertina per i libri.
Ho riso fino alle lacrime leggendo i suggerimenti per curare la sindrome da acquisto compulsivo di libri. Ho riso in autobus immaginando la prosa di James spalmata come il burro, ho riso leggendo i suggerimenti per curare l’eccessiva reverenza verso i libri. E ancora ho riso scorrendo i titoli da adottare se si dorme con qualcuno che russa, e via così.
Insomma, alla fine ci si ritrova con carta e penna ad annotare uno a uno i titoli dei libri non letti. Ti dici che tu no, non sei affetta da quella determinata patologia, che non accusi nemmeno il minimo sintomo. Però, forse sì, poco poco, giusto un’ombra. E nel dubbio che si tratti di quella sindrome o solo di un po’ d’ipocondria, prendo nota, ch’è sempre meglio.

E ora, il “però…” e che però...
Leggo alla voce “UMORISMO, MANCANZA DI. - Non a tutti fanno ridere le stesse cose. Scorrete questa lista per trovare un libro che serva allo scopo”. Segue la lista “I DIECI MIGLIORI ROMANZI PER RIDERE”. Arrivo al settimo titolo e leggo: L’UOMO CHE RIDE di Victor Hugo.
Mi dico che no, non può essere. Rileggo, e rileggo ancora. C’è scritto proprio L’uomo che ride, di Victor Hugo. Ora, passino alcuni suggerimenti discutibili (probabilmente una semplice questione di gusto personale), ma inserire “L’uomo che ride” di Hugo nel suddetto elenco, è una bestialità imperdonabile. Mi chiedo tuttavia - non avendo letto altri commenti in merito - se questa oscenità sia scritta solo nel mio “prontuario”, come scherzo malvagio.