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Patricija

Gatta ci cova

Amadé

Amadé - Laura Mancinelli Inverno 1771. Wolfgang quindicenne, è a Torino con il padre Leopold. Vi rimarranno 15 giorni. Poi ripartiranno, prima per Milano e poi per Salisburgo. Il giovane Mozart trasforma il freddo inverno torinese in musica lieve, delicata, impalpabile come la nebbia e come la neve. Quel gioco comune a tutti i bambini, la mosca cieca, gli svelerà un sentimento che ha sapore di miele e di sale. Che altro dire: in questo libro, che si legge in una manciata di ore, c’è tutta la dolcezza delle favole e l’insolenza della giovinezza. La sontuosità della nobiltà e il calore della semplicità. C’è il profumo delle rose d’inverno e il sapore dell’amore che sboccia come il fiore più bello. E soprattutto c’è la musica che accompagna senza far rumore.
Chiuso il libro hai il sorriso di chi, inosservato, ha accompagnato, ascoltato, respirato ogni istante del soggiorno torinese del giovane Wolfgang.
E rimani con la dolcezza posata sul cuore.