Ah, quest’italietta di maniera! Sempre un po’ fascista, e morale all’occorrenza.
Nell’itala patria non manchi la pasta. È d’obbligo al dente, ché se la nonna comasca, risottara e socialista cuoce troppo lo spaghetto, nonno Raffaele le fa trovare un tal biglietto che recita così:
“Se a pranzo trovo moscio lo spaghetto
sarò altrettanto moscio anche nel letto.
Se invece trovo lo spaghetto al dente
sarò in letto del pari consistente!”
E poi e poi…
I tempi cambiano, gli anni si susseguono, si scrive la Storia, ma l’Italia e gli italiani son sempre quelli. Se non sciapi un po’ scaltri, maccheronici e impostori. Fra spaghetti, chitarre e tranette, pasta fritta, alla Norma e zite, matriciana e lasagne con gli uccelli, Fusco ci racconta, con la sua solita leggerezza e quella tagliente ironia che rende gustoso il piatto, l’italietta che giammai cambia.
La sua penna è a tenuta di cottura garantita. Non scuoce mai. Roba da gran gourmet.