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Patricija

Gatta ci cova

Esiste Ascoli Piceno? - Giorgio Manganelli

Il Manga vale il firmamento.



Le carte geografiche mentono spesso, e sono generiche ed elusive; inoltre un medesimo nome può designare una città identica per giacitura e forma a questa che ignoro se concreta, e tuttavia può essere un’altra città, metafisicamente incompatibile. I miei amici, cui chiedo notizie di Ascoli, mi rispondono con sorrisi cauti e studiatamente generici; essi sono convinti che veglia e sonno nella mia vita a fatica si distinguano. Nessuno conosce Ascoli? Nessuno, eccetto me stesso, ma la mia testimonianza non vale. Mi dicono che una corriera vada ad Ascoli. Non posso fidarmi di una corriera, la quale può essere coinvolta in una congiura provinciale, il cui scopo è appunto quello di far credere che Ascoli esista. Non ho mai visto una automobile con targa di Ascoli, ma debbo aggiungere che nulla so di targhe ascolane.



Il 22 marzo (2019) s’è aperta a Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno la mostra pittorica di Tullio pericoli “Forme del paesaggio 1970-2018”; esposizione accompagnata da un catalogo, e da un libretto omaggio intitolato Esiste Ascoli Piceno? edito da Adelphi (uscito il 21 marzo). Si tratta di un breve articolo di Giorgio Manganelli scritto per la rivista “Marka” diretta da Clio Pizzingrilli.

Un piccolo appunto. 
Il librino-ino-ino è arricchito da dieci illustrazioni di Tullio Pericoli che sono gioiellini, e un commento dello stesso Pericoli in chiusura del librino-ino-ino. Una piccola perla, nel suo insieme. Ma Esiste Ascoli Piceno? è presente anche in La favola pitagorica (Adelphi), raccolta di cronache di viaggio che Manganelli scrisse per varie testate giornalistiche fra il 1971 e il 1989.

Concludendo, per chi non ha mai letto Manganelli Esiste Ascoli Piceno? è un piccolo assaggio, un bocconcino godurioso, breve, brevissimo. 913 parole, 5.678 caratteri (spazi inclusi).
E il Manga è come le ciliegie, dopo il primo assaggio non ci si ferma più.
Io ve l’ho detto.