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Patricija

Gatta ci cova

Il vangelo secondo Gesù Cristo

Il vangelo secondo Gesù Cristo - José Saramago, Rita Desti “Uomini, perdonatelo, perché non sa quello che ha fatto”. Sono le ultime parole dell’uomo Gesù, figlio diletto di un Dio vanitoso, crudele, egoista, così vorace da ingannare il figlio per accrescere il proprio potere. A confronto anche il diavolo pare migliore di colui che l’ha creato. Più umano. Così umano da suggerire a Dio una via alternativa. Ma il dio potente non perde tempo ad ascoltare. Certo non possiamo pretendere che Dio sia umano, nel suo significato più stretto, come non può essere umano il potere. Il potere che si alimenta di agnelli sacrificali. Le vite si spengono e il sangue scorre sul banchetto divino. Ma “bisogna proprio essere Dio per amare tanto il sangue”. Dio e il potere. Dio è il Potere.
Poi ci sono Maria e Giuseppe, come mia madre e mio padre, come le madri e padri di ognuno di noi. Il popolo, la gente come siamo tutti noi, con limiti, pregi e difetti, con le nostre incertezze, i nostri peccati. E Maria di Magdala, umile e forte. E carica d’amore. Quell’amore così umano che nessun potere potrà mai conoscere.
Gesù, bambino vivace e insolente, adolescente timoroso e ribelle, rispettoso e bugiardo. E infine uomo, o meglio, “umano”, con tutto ciò che comporta essere “umani”. Lo capirà Maria di Magdala, lo capiranno sua madre e i suoi fratelli, lo capirà chi lo incrocerà lungo il cammino. Lo capirà il padre divino? L’uomo Gesù leverà su di lui lo sguardo: “Sto aspettando [...] che tu mi dica quanta morte e quanta sofferenza costerà la tua vittoria sugli altri dèi, con quanta sofferenza e con quanta morte si pagheranno le lotte che, nel tuo nome e nel mio, gli uomini che crederanno in noi scateneranno gli uni contro gli altri..."

“Uomini, perdonatelo, perché non sa quello che ha fatto”.
Con queste ultime parole, pronunciate da Gesù, ho scorso le righe fino alla nera scodella dentro cui gocciola il sangue che il figlio di Dio non può vedere. E ho chiuso il libro, commossa.
Non è “solo” una rivisitazione del Vangelo, va oltre. Parte dal divino e penetra l’umano.
Immenso e Maiuscolo come sempre. Grazie, José.

P.S. Cosa ci sia di blasfemo in questo capolavoro, non lo so. Ma non sono la Chiesa.