“Per una notte d’amore”, uscì nel 1879 sul Le Messagger de l’Europe col titolo “Un drame dans une petite ville de province”. Julien, perdutamente innamorato della bella e perfida Thérèse lascia alle note del suo flauto il compito di raccontare il suo amore.
A Zola bastano pochi tratti per farci conoscere Thérèse in tutta la sua cattiveria. Già a sei anni tiranneggia il piccolo Colombel, suo fratello di latte. Molto bianca, occhi neri, profondi, senza luce, labbra d’un rosso vivo scosse da un lieve brivido quando succhia le caramelle con gli occhi socchiusi. Allo stesso modo succhierà la vita. Per liberarsi di Colombel, presenza oramai immobile e imbarazzante, ricorrerà al povero Julien, lo scemo che suonava il flauto, appoggiato alla finestra, con quell'aria da cane docile.
E mentre il dramma volge al termine, la sua figura si staglia, là, in cima alla gradinata, le braccia nude, completamente bianca nel suo abito da ballo.
In “Nantas”, del 1878/79, anch’esso pubblicato sulla stessa rivista col titolo “Histoire vécue”, protagonista è il figlio di un muratore di Marsiglia, giovane dall’ambizione smisurata, di grande intelligenza e capacità, ma profondamente povero e senza lavoro. Nonostante la precarietà della sua esistenza, lotta e sogna. Persi i genitori, si trasferisce a Parigi. È disposto a tutto pur d’avere la possibilità di conquistare il mondo con le proprie forze. In un momento di sconforto, mentre medita il suicidio, affiora alla sua mente l’immagine di una fanciulla bionda e altera di cui non conosce il nome ma ne ha colto la bellezza. Un pensiero lo attraversa: «Oh! Mi venderei, se mi dessero le prime cento monete della mia futura fortuna mi venderei!».
L’occasione arriva. Il prezzo: coprire una vicenda vergognosa sposando la figlia del barone Danvilliers. Finalmente può dimostrare ciò di cui è capace. L’ascesa di Nantas inizia. Arriva il successo e con esso il denaro. Gli accordi da rispettare si rispettano. Ma i sentimenti non sanno che farsene degli accordi. I sentimenti non accettano e non ubbidiscono agli ordini. Mai.
Emile, grande. Come sempre.