“Ditemi un po’[…] Siete disturbati di mente? Bevete? Oppure siete gente che legge libri?”.
Non sono disturbata, non bevo, e questo libro (giuro con la mano destra sul cuore) non l’ho letto. Cioè, l’ho letto. Insomma, ci ho provato, ho buttato l’occhio (stanco) sulla sinossi e le prime pagine. Poi l’occhio s’è spento e io sono rimasta lì senza comprendere. Un concetto mi par d’aver inteso (forse, non ne sono certa. Anzi, ho molti dubbi): se leggi libri si sente dall’odore e se devi venderli, l’ipotetico acquirente ti fiuta, “gli viene il sospetto che i libri bisogna anche leggerli, oltre che comprarli”, e non li compra più.
Ora scusate, vado a cercare l’ingegnere, chiedo se mi assume per vendere i suoi libri. Ma vorrei tanto recensire o, meglio ancora, stroncare. Pare sia cosa ben rimunerata. Non serve leggere, garantiscono. Potrei avere qualche possibilità. Chissà. Voi fate come vi pare, ma guardatevi attorno.
Ricordate che leggere suscita domande, e le domande esigono risposte. Una fatica!
P.S. Se leggete, è ora di smettere. Fingete di sapere. Così si sale. Assumete l’atteggiamento di circostanza: bocca a culino di gallina. Funziona. Fa intellettuale. Fate spuntare una penna dal taschino della giacca o dalla borsetta.
Mi faccio gioco di voi? Sia mai!
P.P.S. Psst! Al limite, leggete di nascosto. E non ditelo in giro!