“Ti salto, no, non ti salto, ti saluto (poesia del refuso) affettuosamente, e spero di vederti presto”.
Amava la parola scritta, nel significato più alto del termine. Giornalista, recensore, consulente editoriale, editor, traduttore, scrittore e saggista. Questo era il suo mondo; mondo di cui già percepiva il sopraggiungere di un mesto deterioramento.
In questo libro (a cura di Nigro) ricco di documenti e note, sono raccolti trent’anni di lavoro editoriale. Per dirla alla Manganelli, si tratta di una goduriosa “bisboccia verbale”. Forse non è una lettura per tutti, ma è certamente una golosità letteraria e culturale di quelle che mandano in solluchero. Ché ora è tutta un’altra storia, caro Manga!